25 marzo: analisi tecnica delle vocalità di Aretha Franklin ed Elton John
di Aldo Sabatini Vocal CoachÂ
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Il 25 marzo segna la nascita di due tra le voci più influenti nella storia della musica moderna: Aretha Franklin (1942) ed Elton John (1947). Sebbene appartenenti a generi diversi, entrambi hanno sviluppato tecniche vocali degne di studio per estensione, controllo ed evoluzione nel tempo. Questo articolo si concentra sugli aspetti fonoiatrici e tecnici delle loro performance, con particolare attenzione ai cambiamenti vocali di Elton John nel corso della sua carriera.
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Aretha Franklin: biomeccanica di una voce iconica
Aretha Franklin possedeva un'estensione vocale di circa 4 ottave (dal La2 al La6), con un dominio eccezionale del registro di testa misto (mix voice) e un uso strategico del twang epilaringeo per aumentare la proiezione senza sforzo.
Timbrica e risonanze: La sua voce presentava un bilanciamento tra risonanza di petto (potenza nel registro grave) e risonanza di maschera (chiarezza negli acuti).
Tecnica dei melismi: Franklin utilizzava un frasaggio ornamentale basato su appoggiature, gruppetti e portamenti, sempre sostenuti da un perfetto controllo del flusso d'aria sottoglottico.
Esempio tecnico: In "(You Make Me Feel Like) A Natural Woman", il passaggio al Fa5 (circa 698 Hz) è eseguito in mix voice con un aumento del twang per evitare la disconnessione tra registri (break).
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Elton John: evoluzione fonoiatrica di una voce leggendaria
Fase giovanile (anni '70 - '80)
Estensione: Tenore leggero con un range di B2 - G5 (fino al falsetto).
Timbrica: Voce chiara, con un vibrato rapido (circa 5.5-6 Hz) e un'emissione brillante grazie alla predominanza di risonanza sopralaringea.
Tecnica: Uso frequente del falsetto (es. "Goodbye Yellow Brick Road") e un attacco morbido (soft onset) nelle ballate.
Fase matura (anni '90 - oggi)
Riduzione dell'estensione: La voce si è abbassata di circa una terza minore, con un nuovo comfort range tra D3 - E4.
Cambiamenti nella risonanza:
Minore elasticità delle corde vocali (presbifonia) → vibrato più lento (~4.5 Hz).
Spostamento della risonanza verso il torace → timbro più scuro e meno "luminoso".
Adattamento tecnico:
Riduzione degli acuti (evitando oltre il B4 in voce piena).
Maggiore uso di dinamiche contrastanti (es. piano subito in "Your Song" live 2020) per compensare la perdita di agilità .
Articolazione consonantica più marcata per mantenere intelligibilità nonostante il minor ring.
Analisi dell’espressivitÃ
Nonostante i cambiamenti fisiologici, Elton John ha mantenuto un'efficacia interpretativa grazie a:
Uso strategico del rubato (allungamenti ritmici sulle parole chiave).
Modulazione del vibrato (più aperto nelle frasi intense, più stretto nelle transizioni).
Selezione di brani con tessiture compatibili (es. abbassando tonalità come in "Rocket Man" live 2018).
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Aretha Franklin rimane un modello per lo studio del mix voice e del controllo delle risonanze.
Elton John offre un caso clinico interessante di adattamento vocale alla presbifonia, dimostrando come una tecnica solida (sostegno diaframmatico, articolazione) possa preservare l’efficacia performativa nonostante i cambiamenti anatomici.
Approfondimenti foniatrici:
Per chi studia canto, l'evoluzione di Elton John è utile per comprendere l’importanza della rieducazione vocale dopo i 50 anni.
Aretha Franklin rappresenta invece un esempio di perfezionamento dell’equilibrio laringeo in un contesto di elevata richiesta estetica (soul/R&B).
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Aldo Sabatini – Vocal CoachÂ
www.aldosabatini.it
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