Il 7 aprile è una data particolare per gli amanti della musica italiana: in questo giorno infatti festeggiano il compleanno Sal Da Vinci (classe 1969) e Gianluca Grignani (classe 1972), due artisti molto diversi tra loro ma accomunati da una voce riconoscibile, una lunga carriera e un impatto forte sul panorama musicale nazionale.
In questo articolo voglio rendere omaggio a entrambi, ripercorrendo brevemente le tappe principali della loro carriera e analizzando – da vocal coach – alcuni aspetti del loro modo di cantare. Un'occasione per ascoltarli con orecchie diverse, più consapevoli.
Sal Da Vinci: la voce di Napoli
Figlio d'arte, Sal Da Vinci inizia a cantare giovanissimo al fianco del padre Mario Da Vinci, icona della sceneggiata napoletana. Col tempo si emancipa dalla tradizione pura per fondere canzone, teatro e musica leggera in un percorso personale fatto di melodia, passione e spettacolo. Lo abbiamo visto anche a Sanremo (2009 con Non riesco a farti innamorare) e in musical di successo come C'era una volta... Scugnizzi.
Analisi vocale – Sal Da Vinci
Ottimo controllo del fiato
Dizione scolpita e teatrale e canta spesso in napoletano
Uso espressivo del portamento e del rubato
Capacità di passare dal parlato al cantato con fluidità
Tecnica:
Emissione soffice, soffiata con laringe neutra
Sale sulle note acute in voce piena mantenendo un volume controllato
Curiosità: Raramente usa falsetti marcati, preferisce rimanere nel pieno della voce
Gianluca Grignani: il rocker fragile
Gianluca Grignani esplode giovanissimo nel 1994 con La mia storia tra le dita, e da allora attraversa la scena musicale italiana con uno stile personale, che mescola rock, pop, introspezione e tormento. Dietro la sua immagine da cantautore ribelle c’è una sensibilità profonda, che si riflette anche nella sua voce.
Analisi vocale – Gianluca Grignani
Timbro: leggermente sabbiato, a tratti graffiato
Ottimo uso delle dinamiche espressive
Capacità di alternare dolcezza e grinta anche nella stessa frase
Tecnica:
Emissione spesso volutamente sporca
Voce piena nei ritornelli più alti
Lieve affaticamento vocale nei live
Curiosità: Spesso canta al limite della sua tessitura naturale, creando quella sensazione di “urlo emotivo”
Due voci, due mondi
Sal Da Vinci rappresenta la precisione melodica e teatrale, il rispetto della forma canzone, l’eleganza classica della voce napoletana.
Grignani è l’opposto: istintivo, ruvido, a volte imperfetto ma sempre autentico, un ponte tra il cantautorato e il rock alternativo.
Entrambi, però, dimostrano che non esiste un solo modo utilizzare con la voce. Che tu abbia una voce tecnica o sporca, scolpita o cruda, ciò che conta è il messaggio che porti e come lo esponi